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PIAGHE DA DECUBITO

FAQ

frequently asked questions

Le piaghe da decubito (o lesioni da pressione) sono lesioni cutanee causate dalla prolungata pressione su una parte del corpo, tipicamente nei soggetti allettati o con ridotta mobilità. Si manifestano più frequentemente in aree come sacro, talloni, gomiti e scapole.

Nella maggior parte dei casi . Con cure adeguate, mobilizzazione regolare, uso di ausili antidecubito e una corretta igiene, le piaghe da decubito sono prevenibili.

La loro insorgenza può quindi costituire un indice di inadeguata assistenza sanitaria.

La responsabilità può ricadere su:

  • RSA o casa di cura, per carenze organizzative o omessa assistenza;
  • Ospedali, se le lesioni insorgono durante il ricovero;
  • Operatori sanitari (medici, infermieri, OSS), se hanno violato i doveri professionali.

Si configura responsabilità sanitaria se:

  • La struttura non adotta protocolli di prevenzione adeguati;
  • Le lesioni si aggravano per mancanza di cure tempestive;
  • Le piaghe determinano infezioni gravi, dolore, invalidità o contribuiscono al decesso del paziente.

Sì, i pazienti o i loro familiari possono chiedere il risarcimento del danno biologico, morale ed esistenziale, oltre al rimborso delle spese mediche e assistenziali. In caso di decesso, gli eredi possono agire per il danno terminale e il danno riflesso.

Sì, è fondamentale. Una consulenza medico-legale accerta:

  • Il grado di invalidità causato dalle piaghe;
  • L’adeguatezza delle cure;
  • Il nesso causale tra le condotte omissive e il danno subito.

I termini di prescrizione variano a seconda del tipo di responsabilità:

  • 10 anni: se il danno è causato da una struttura sanitaria (pubblica o privata convenzionata), perché si tratta di responsabilità contrattuale.
  • 5 anni: se si agisce contro un medico o sanitario in modo diretto e personale (es. infermiere, OSS), poiché la loro responsabilità è considerata extracontrattuale.

La prescrizione decorre da quando il paziente (o i familiari) viene a conoscenza del danno e può collegarlo, con l’ordinaria diligenza, alla condotta sanitaria. Nei casi di patologie lungolatenti (es. infezioni o complicanze emerse anni dopo), la decorrenza è posticipata a quando si può effettivamente risalire alla causa del danno.

Se agiscono i familiari:

  • per i danni ereditari del paziente: prescrizione di 10 anni;
  • per i danni propri (dolore per la perdita, danno da relazione): prescrizione di 5 anni.

  • Richiedere la cartella clinica completa;
  • Documentare con foto le lesioni;
  • Consultare un avvocato esperto in responsabilità sanitaria;
  • Valutare una perizia medico-legale preliminare.

Il nesso causale è il collegamento tra la condotta (omissiva o errata) della struttura o del personale sanitario e il danno effettivamente riportato dal paziente.

Per dimostrarlo servono due strumenti principali:

  1. Documentazione sanitaria:
    • cartelle cliniche ospedaliere e della RSA;
    • schede infermieristiche;
    • diari clinici e piani di assistenza individuale (PAI);
    • fotografie delle lesioni e referti medici;
    • relazioni post-ricovero (es. dimissioni o autopsie).
  2. Consulenza medico-legale:
    Un medico-legale valuta se le piaghe:

    • erano prevenibili con cure adeguate;
    • si sono aggravate per negligenza;
    • hanno causato dolore, infezioni, invalidità o morte;
    • hanno inciso sul decorso della malattia preesistente.

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